Siamo tutti Sarri con le parole degli altri

Siamo tutti Sarri con le parole degli altri.Non so, non leggete questo post perché non aggiunge nulla di nuovo. Ieri sera dopo la partita sono andato a dormire, cercando di mettere ordine nella mia pazza vita in una società che confonde notte e giorno e non solo quello, e ha davvero tempo, troppo tempo per fare polemiche. Tutti dicono di tutto. Tutti sentenziano. Una bacheca di Fb ormai è diventato il luogo ideale per emettere un giudizio. Scrittori che professano l’amore universale si rivelano lombrosiani, aspettando il nemico al varco “mi sembrava così, l’aspetto era quello”, va bene, contenti voi. Io mi metto nei panni di un uomo di 60 anni che ha fatto la gavetta tutta la vita. Avere 60 anni in Italia e arrivare dalla provincia vuol dire appartenere ad un altro codice linguistico e morale, ricordatevene quando ne scriverete, perché la realtà è questa. Quando gli si è chiesto di scudetto ha risposto “Cazzo”, ma allora andava bene, allora era simpatico, allora lì tutti hanno riso perché lui è ruspante, verace, uomo d’altri tempi, allenatore alla Oronzo Canà con quella tuta e la moka in campo, segue poi ad un allenatore spagnolo che veniva sempre additato per i suoi chili di troppo, altra grande colpa. L’uomo di provincia perde una partita in malo modo, sbagliando e ammettendo le sue colpe, e fa un’uscita infelice, infelicissima, poco importa che il mondo dove vive e lavora usa questi termini da sempre, non si fa nulla per cambiare, ma se lo dice lui parte la crociata. Si è scusato e aspetta di pagare la sua colpa, ma non importa a voi, meglio avere qualcosa di cui discutere qui. Chissà cosa direbbe Pasolini, lui sì saprebbe riderne forse e chissà cosa dovremmo dire noi, che citiamo don Milani a caso, che non siamo mai pronti a rieducare, ma sempre lesti a condannare. Mister, ti voglio bene, hai sbagliato, lo hai ammesso, sarai squalificato ed è giusto così, giustissimo, però sono certo che tu, imparerai dal tuo errore o magari ci proverai mentre per gli altri, della bella comunicazione, no, non c’è speranza. Non vorrei farti comunicare meglio, dietro belle parole ci possono essere tante menzogne e sorrisi di circostanza, vorrei farti comprendere davvero che hai sbagliato perché rappresenti anche me, cerca di ricordartelo.Vi voglio bene

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