Adam Zagajewski è un poeta polacco più volte in predicato di Nobel che non ha certo bisogno di una presentazione, almento per i lettori di questa pagina. Una sua intervista riguardante temi spirituali e religiosi è recentemente apparsa sulle pagine del Catholic Herald.
Secondo Zagajewski quando ci rivolgiamo alla letteratura degli ultimi 100 anni troviamo scrittori come D.H. Lawrence, in perenne ricerca di una verità. Scrittori che hanno spesso tutta la loro esistenza cercando costantemente quella verità, trasformando la loro esistenza in un pellegrinaggio mistico, viaggiando dall’Italia all’Australia, passando per Stati Uniti e Messico. Lawrence è un perfetto esempio di scrittore che in cuor suo crede che in qualche posto del mondo ci debba per forza essere una verità. Zagajweski cita anche il pittore bolognese Giorgio Morandi, sentendosi decisamente più affine a lui e e alla sua visione delle cose, cioè che tutto il mondo possa essere contenuto in una stanza. Infatti il senso dell’essistenza per il poeta polacco non è un qualcosa di esotico ma è nel momento, nel qui, dove si è, perché in fondo, continua, come disse Pascal: il più grande disastro che possa accadere ad un uomo è quello di lasciare la propria stanza.