Anniversari buffi e banali

Ho un’insana voglia di tablet, mi chiedo anche io perché, non ne ho bisogno. In questo momento avrei bisogno di altro. Di cosa non so.
La precisione non è mai stata il mio forte visti gli errori che presento nel mio curriculum. Anzi no, basta chiamarlo curriculum, per risollevare il mio ego, d’ora in poi, ma solo qui, il mio Cv diventa Palmares o Albo d’oro, Troisi ricominciava da tre, io potrò permettermi di ricominciare da -4 che è poi la temperatura esterna della stanza dove vivo, lavoro e scrivo.
Una stanza diventa mondo, un mondo diventa prigione. Buffo il mondo. Oggi per una rubrica di libri che tengo ormai da un po’qui su Internet, ormai mi sembra di esistere solo sulla rete, ho scritto un articolo su Orwell, celebrato in Inghilterra perché questo è il 110 anno trascorso dalla sua nascita. 100 ok, ma 110 è un numero un po’ strano, forse la Penguin, storica editrice di Orwell, vuole rimpinguare le sue casse. Ora che mi ricordo devo iniziare Keep the Aspidistra Flying che giace sul mio comodino da qualche mese, assieme al diario di Brandys…
Anniversari dicevamo, strani, che assumono dimensioni differenti.Ho ancora un numero di Batman da leggere, la corte dei gufi, ma non ho voglia, tra poco scatta un altro anniversario…il secondo. Così va il mondo, in maniera buffa e sempre banale, come la morte.