Da giovane amavo le pagine diaristiche di Jack Kerouac, soprattutto quelle dove l’autore di “On The Road” descriveva la condizione dello scrittore tra conti delle spesa minimalistici a dir poco, rendiconti letterari ricchi di solitudine e citazioni di lettura.
Una condizione, la sua, di eremita a metà che mi ha sempre attirato. Così, da un po’ di tempo a questa parte, coltivo il progetto- sogno di dedicare un periodo della mia vita, relativamente breve, a seconda delle mie misere possibilità e ambizioni a questa particolare condizione. Progetto- sogno aiutato anche dalla vincita del Premio di Cava, pensavo quindi di reinvestire su me stesso quello portato a casa finora, continuando il mio tele lavoro a mitigare la frustrazione di un libro che mi fa paura e che forse non uscirà mai.
Mi sono messo così alla ricerca di una stanza, aiutato da amici, ho controllato varie cose e mi sono messo, non si sa mai dovessi partire davvero, a sbrigare pratiche e pratichette varie per non lasciare nulla in attesa o dimenticato.
Chi ha letto o sta leggendo il best seller del momento, cioè “Sottomissione” di Houllebecq ricorderà le frasi dell’autore francese dedicate alla vita burocratica condominiale che, a suo dire, per funzionare necessita di una presenza costante. In pratica se dimentichi qualcosa, la burocrazia ti condanna e resta davvero poco da fare in merito in questo caso.
Tra le altre cose mi è venuta la malsana idea di aprire una postepay evolution, giusto per dare una possibilità di clonazione in più a chi ne è capace e per avere una carta di riserva, giusto in caso dovesse succedere qualcosa vivendo sempre all’insegna di quel non si sa mai che mi accompagna in questi giorni.
Oggi però è il Blue Monday, cioè il lunedì più triste dell’anno come ci insegnano gli anglofoni, ma è anche vero che non so quanto siano felici di solito i lunedì alla posta. Così aspetto il mio turno tra un’invocazione e l’altra, facendomi l’idea che la divinità venerata in questi uffici sia la Pensione, non a caso con l’iniziale maiuscola, visto che la chiedono tutti ogni 5 minuti da una parte all’altra dello sportello.
L’indicatore luminoso mi ricorda, caso mai me ne fossi dimenticato, di essere un numero e alla fine tocca a me, o meglio al mio numero. Mi affaccio allo sportello:
– Buon giorno, vorrei fare una postepay evolution
– Certo, ha i documenti?
– Carta d’identità e codice fiscale, serve altro?
Ci pensa un attimo e risponde: No.
(porgo i documenti)
Seguono una decina di firme e un intermezzo in cui provano a rifilarmi anche la nuova sim delle poste perché c’è l’offerta è sembra proprio che in Italia un’offerta non si deve proprio rifiutare.
Ma vado all’estero- dico io, pensando tra me e me che “Non si sa mai”.
– Per un mese?- mi incalza l’impiegata.
– Forse di più-
– Con 3 euro al mese paga poi dieci centesimo al minuto il primo minuto costa tot..
– Ma ho skype
??? questi tre punti rappresentano alla perfezione lo sguardo dell’impiegata.
Decido così di tagliare la testa al toro: Lasciamo stare non mi interessa.
Questa risposta non è la risposta ideale, magari funziona al telefono, ma di persona no, così risentita porta avanti la mia pratica: Quanto mettiamo sulla carta?
Mi fermo a guardare il contenuto attuale del mio portafoglio e chiedo: Quant’è di spese?
-10 euro.
-Bene, per ora ne mettiamo 25
-25 più dieci?
– No, no, 25 meno dieci.
– Quindi ne restano 15?
– Sì, esatto.
– Mi lascia un numero di telefono e una mail?
Numero di telefono: XXXXXX. La mia mail ha un prefisso breve, il mio nome di battesimo, l’underscore, cioè questo segno grafico_ ed è gestita da yahoo. Gliela dico lentamente ma noto lo smarrimento e lo sguardo perso sulla tastiera.
-Aspetti
-Aspetto. Dopo qualche attimo rompo il ghiaccio: Facciamo lo spelling?
-Sì
Comincio con le lettere e i nomi di città per arrivare all’acca Helsinki contenuta in yahoo.
-Helsinki come acca?
-. Finisco poi con Otranto, otranto, punto e it.
– Sa com’è hotmail la conoscevo ma iaoo no. Professione?
Bella domanda, ci ho anche scritto un libro (il Nucleo ndr) sul mazzo di carte delle mie insolite professioni. Inizio: Contractor?
– Non esiste
-Traduttore?
– Non esiste
-Scrittore
– Non esiste
L’impiegata, a questo punto seccata dai miei tentativi andati a vuoto di definirmi in questo mondo, mi guarda e dice:- Bisogna dire la verità!
Privo di qualsiasi qualifica, davanti ai suoi occhi decido di tagliare secco: -Metta nullafacente.
-Disoccupato o Altro?
– Se mette altro che succede in quel sistema?
Prova e poi mi dice che: Escono fuori altri campi.
-Metta disoccupato che va bene.
Il nostro feeling si è spento penso dopo la prima fase ma il resto è solo una serie di silenziose firme da mettere dove indicano le sue crocette.
Ci salutiamo in maniera professionale, anche se non so quale sia la mia professione e mentre me ne sto andando urla, alla faccia della privacy, : Ricordi che ha 15 euro sopra!
Torno a casa dove mi metto a spulciare qua e la tra i plichi illeggibili che segnano il rilascio della mia
Spulcio qua e là e controlla la mia mail che per magia è diventata:
le tre lettere del mio prefisso seguite da anderscore (Scritto proprio così)yahoo.it