Libertà di scelta

Il mondo è incredibile. Devi volerlo incredibile. Fatto concavo quando serve convesso e viceversa. Mezz’ora seduto di fronte a una scritta anti fascista, ma tutto si scolla e dimentica in fretta. Riportare a casa il senso di tutto ciò sarà impossibile o per lo meno difficile. Parole scelte anni fa che solo ora, tramite la via d’inchiostro dell’esilio, trovano la loro strada.

– Vuoi davvero rivedermi?
– Forse…
– Da che dipende?

Dalle costellazioni, dal calendario Maya andato a male, dalle maree, dall’orologio atomico di Houston in Texas, dalla galleria di neutrini del Cern di Ginevra scavata dai ministri della pubblica istruzione, dagli esodati, dai giovani choosy, dagli 80 euro che non ti spettano, dal gam gam style al pulcino pio, dai gol in fuorigioco della Juve, dalle polemiche di Benitez, dal wifi che salta sempre quando non dovrebbe, dalla morte di Kurt Cobain, dalle nuove labbra di Maradona, dal sole che si scaglia con violenza sul mio maglioncino invernale, dalle macchine in doppia fila, dai quindici minuti dal barbiere, dalla cronaca scambiata per storia, dai biglietti della lotteria, dal gratta e vinci, dall’aperitivo del venerdì sera con Piero, dalla colazione del sabato mattina con Ciccio, , dalle scommesse perse alla Snai, dal caffè con Robero e Andrea, dalla fatica della salita del Rocchino che diventa tristezza quando la fai in discesa, dalla voglia di evadere, dall’urgenza di capire, dalla necessità di accettarmi, dal tuo dono di accettarmi.

– Si, va bene, la vita è un gran casino, rivediamoci quando vuoi.