Riguardavo in pausa pranzo il gol di Cavani in quel lontano Napoli – Lecce di molti anni fa. Dopo il disarmante sfacelo a cui ho assistito sabato sera oggi ci voleva un bel digestivo, qualche gol al gusto di Limoncello per mandare giù il blue monday, il giorno più triste dell’anno, il lunedì dopo le feste. Guardando i vecchi filmati della partita contro i salentini salta subito agli occhi il tiro tremendo, la botta, la fiondata dell’attaccante che gonfia la rete, come urlail cronista, ma quel che non ricordavo è il precedente salvataggio sulla linea effettuato da Grava, eh già il nostro buon vecchio Gravatar, sul tiro a colpo sicuro di Corvia. Senza Grava, Cavani non avrebbe mai fatto quel e senza quel gol la storia del Napoli sarebbe stata sicuramente diversa. Non era una squadra di campioni quella, lo è diventata perché quei giocatori col tempo hanno corso, sudato e lottato insieme verso un obiettivo. Cosa che ora non succede. La maglia azzurra è disonorata e bisogna riabilitarla. Purtroppo, al momento sembra che i giocatori in rosa non abbiano nessuna intenzione di farlo. L’involuzione azzurra è ovvia, così grande da esser arrivata fino in in Argentina, all’ombra del Diego che si è sentito in dovere di richiamare un po’ tutti all’ordine. Maradona ha chiesto di metterci qualcosa che questa squadra sembra non avere l’anima e forse più che Gattuso ci voleva un’esorcista…