Vedrai, vedrai, vedrete, vedrete.
Si sta per chiudere un 2014 fatto di alti e bassi, tutt’altro che noioso. Ho avuto modo di viaggiare, grazie a To Jest, tra il sud e la Polonia, da Cava de’ Tirreni a Cracovia, passando per Morbello, Molare, Imperia, Pisa e Torino,
To Jest avrà forse degli strascichi anche nel 2015, se succederà lo verrete sicuramente a sapere, mentre altre avventure letterarie all’estero stanno per avverarsi, nel frattempo sto aggiustando il tiro su quello che sarà il mio prossimo romanzo. Eccovi una breve anteprima:
Eilen.
Chi è oggi Eilen?
Eilen è un paradosso.
Eilen non potrebbe esistere oggi.
Io sono un venditore di sogni e oggi mi voglio vendere il sogno più bello.
Eilen non era la persona giusta nel momento giusto nel luogo giusto, lei era semplicemente la cosa migliore che potrebbe accadere nella vita di tutti
Eilen era bella, bella come la gioventù sa essere.
Eilen era affascinante, affascinante come solo l’esotico sa apparire agli occhi dei provinciali.
Eilen era la scoperta del mondo.
Un altro mondo, con lei, non solo era possibile, ma addirittura esisteva
Eilen era un sorriso in un giorno di pioggia e neve quando dimentichi l’ombrello alla fermata del bus, Eilen era un gruppo di pile che non si scaricava mai, Eilen era un pianto lungo una notte, una messa in un’altra lingua, un semplice sabato pomeriggio pomeriggio passato a lavare i piatti mentre tutto è accompagnato da Getting Better dei Beatles.
Eilen era questo e molto altro. Eilen non potrebbe essere oggi. Eilen in finlandese, perché questa storia è nata sotto i cieli immensi del Nord Europa, vuol dire “Ieri”, come la Yesterday dei Beatles. Per questo motivo Eilen non potrebbe esistere oggi e sì, forse è il più grande rimpianto della mia vita, tanto che la sogno ancora in diversi notti e, quasi clandestinamente, l’ho sognata anche in altri letti con altre lei. Eilen oggi ha un’altra vita e un’altra storia, ma sono felice, felicissimo di poterla raccontare oggi a voi e di sapere che sì, c’è stata e non è stata solo un sogno….
In Finlandia, durante le feste di Natale, si usa mettere delle luci alle finestre per far sapere al viandante, al viaggiatore sperso che lì, in quella casa, c’è qualcuno disposto a condividere cibo, calore, auguri e umanità. Potete quindi guardare questo post così, come una luce accesa, un regalo natalizio, un augurio intermittente. Sono tante, tantissime le persone da ringraziare. Chiunque passi di qui è il benvenuto. Buon Natale.