Questo è un progetto che cullo da tempo, che ho già cominciato a scrivere ma che Wonz e birra vorrendo, terminerò su a Cracovia, o almeno recuperò altro materiale al riguardo ma è anche un modo per lasciare tutto in stand by.
Buona lettura.
– E così, com’è il Camerun?
– Un paese come un altro.
– Ma dai mica può’ essere come la Polonia?
– E cosa dovrebbe avere di diverso?
– Tutto e niente.
Ricordavo un vecchio racconto di Chatwin sul mio paese natale e sapevo che la ragazza era sprovveduta e abbastanza ignorante da… ad ogni modo avrebbe potuto credere meglio alle parole di Chatwin che alle mie.
– Il Camerun è un paese strano a dire il vero.
– Ah sì
– Sì, lo sapevo!
– Non ti sfugge nulla eh?
Qui mi mise le mani sulla patta
– No tranquillo, non me lo faccio sfuggire ma ora voglio sapere del Camerun.
Forse è così che si doveva sentire Sherazade ne la Mille e una notte. Forse è così che ci si sente a raccontare storie, a prendere la verità e ad avvolgerla intorno alla bugia, per proteggersi, come mettersi dei guanti. Forse, o forse no.
– Vuoi una birra?
– Certo.
– Cos’hai?
– Qualcosa preso al super mercato, nulla di marca.
– Robaccia buona per sciacquarci i piatti-
– Già ma lo sai che in Camerun la birra è afrodisiaca?
– Davvero
– Sì
– E qual’è la più afrodisiaca di tutte?
– La Guiness.
– Davvero? E chi me lo dice?
– Chatwin
– E chi è Chatwin?
– Un amico mio.
Era fatta, la verità non sarebbe mai più venuta a galla.
Sogni, incubi, la realtà che appare e scompare costantemente sotto i tuoi occhi modificata ultima dalle prime parole del mattino. Tutto è falso, tutto è modellato. Il modello si discosta dalla verità.
Una febbre che sale e che non scende mai, che brucia, caldaia caricata dalla legna dei desideri