È recentemente uscito un libro sulle leggende dalla Polonia, dal titolo “Polveri d’ambra”. Nell’opera di Luca Palmarini sono state raccolte e reinterpretate molte leggende delle terre polacche, alcune note, altre meno. Attraverso queste magiche storie l’autore vi accompagna in diversi luoghi di quel splendido paese, svelando l’antico carattere multiculturale che per secoli ha caratterizzato le terre polacche. Ecco, allora, che tra polacchi, tedeschi, gente di montagna, casciubi, ebrei e cosacchi, si avrà modo di conoscere diverse realtà geografiche della Polonia. Una particolare attenzione viene data a quelle informazioni veritiere che ogni leggenda contiene (quel famoso pizzico di verità), in modo da permettere al lettore di conoscere meglio le bellezze artistiche e naturali di questo paese che da molti anni Palmarini considera come la sua seconda patria
Nel volume sono intessute e raccontate le innumerevoli storie e leggende delle terre polacche. L’autore, da ricercatore appassionato e acuto, ha studiato, raccolto, vagliato e organizzato la loro densa e vertiginosa stratificazione, ha individuato e valutato tutte le fonti possibili, confrontato le diverse influenze storiche, dando vita a uno straordinario lavoro organico, accompagnato da un apparato critico che consente al lettore di ascoltare magiche voci della rimembranza perse dietro code di sogni. Così, in un viaggio tra luoghi noti e ignoti, da Cracovia ai Carpazi, da Varsavia a Lublino, da Breslavia a Danzica, sino alla Varmia, si scopre una civiltà plurisecolare e multiforme che ci avvolge nella sua travolgente tradizione culturale.
Luca Palmarini, polonista, traduttore e dottore di ricerca presso la facoltà di Italianistica dell’Università Jagellonica di Cracovia, è autore di numerose pubblicazioni scientifiche incentrate sui rapporti storico-linguistici tra Italia e Polonia. Collabora con diverse riviste specializzate e svolge attività di divulgazione e informazione in conferenze e incontri con il pubblico, per diffondere la letteratura e la storia italiana e polacca.