Ineditando

 

 

Era delicata, morbida nella carne, rigida nelle ossa. La sua pelle pallida macchiava l’oscurità. Poteva sentirla tra le sue mani come mai prima di allora.

Stringerla forte per volerla e aver paura di farle male appena il tatto sentiva spuntare il tessuto osseo.

Stretta nell’accoglienza delicata nell’arrivo, era una parte di lui, semplice nella biologia, uniti dalla vita, tutto si riduce a uno dei semplici gesti, ripetibili ma non meccanici. Ad ogni movimento completava in maniera diversa l’attimo.

Nulla di riproponibile, nulla di meccanico.

L’amore era di quanto più lontano ci potesse essere dall’apparato meccanico. Fare l’amore li rendeva unicamente umani. Erano unici. Erano umani. Erano. Erano ed erano. Mai come prima d’ora.

Fabio Izzo

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