Campi Bianchi

A Natale mi han regalato una lavagnetta, di quelle riscrivibili. Mi hanno regalato anche altre cose in realtà, ma questo oggetto mi ha particolarmente colpito. Adesso è appesa lì, nella mia postazione lavorativa…c’è il francobollo polacco di Witkiewicz, da 10 zloty, la cartolina svedese con le renne on the road, i miei appunti su Mickiewicz, su Walking Dead, Californication e il Dottor Who, per dovere di cronaca posso dirvi che ho ricevuto anche il cacciavite sonico dell’undicesimo dottore… La prima cosa che vi ho scritto sopra (è più forte di me, se vedo un foglio bianco sono pronto a scriverci, se ne vedo più di uno mi blocco, in questo momento infatti vivo da scrittore con la s minuscola, la penna a secco e la tastiera a riposo, ma cambierà, forse) è stato un semplice Auguri, nulla di più. Oggi già vi campeggia in tinta blu l’appunto di un’idea, o per meglio dire l’abbozzo di un’idea che si è affacciata nella mia mente confusa alla Vigilia di questo Natale. Come dicevo prima la mia mente è un po’ confusa al momento, indecisa su alcune cose da farsi. Certo ho vissuto momenti migliori, ma ne ho attraversati anche di parecchio peggiori. Non ho una direzione specifica ma solo qualche punto di riferimento. Non ho amore ma ho le sue devastazioni, non ho libertà ma vivo la sua assenza. E a questo punto, con questo primo post qui, mi vien da chiedere se anche questo blog non è una lavagna magnetica?

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