Schizzofrenia Pop

Almeno ora ha un titolo, almeno per ora. Ed è un titolo che mi è uscito oggi, dal profondo del mio nulla temporaneo. E’ una storia che per ora si sparge su 40 confuse pagine, che per scherzo del destino riprende il mio periodo torinese ( o almeno parte di esso). 40 pagine tutte discusse con Giulio davanti a 4 caffè, la storia sembra che gli piaccia così tanto che mi chiede sempre a che punto sono. Peccato che sono da mesi fermo a 40 pagine. Tranne che per questo discorso di oggi, questo monologo, questa richiesta nata dal nulla.O meglio nata dopo Varsavia e nata per una ragazza con gli occhi caleidoscopici.

MA eccovi il monologo estrapolato dal suo contesto:

“Non prendermi per pazzo.

E’ già di suo un mondo di folli, votato alla più bastrada delle anarchie, quella dispotica che ti fa credere di poter fare tutto dovendo rinunciare a ogni cosa pur di essere fondamentalmente liberi e praticamente democratici.

Sono un poeta, lo sono stato, e forse non lo sarò mai più in questa valle montagnosa strabordante di parole sprecate e sprecanti nel significato.

Dicevo, non prendermi per pazzo solo perchè devo vedere il mondo, capire il mio mondo sotto questa pelle, lasciandolo scorrere al suono liquido delle mie visioni di carni.

Ti ho sognata prima di averti incontrata, ti ho perduta nel tuo primo istante che ha inondato la mia vita.

Capirò come un verso possa inoltrare al rovescio il mio cammino.

Capirò che a ogni dio si deve una morte e che il sacrificio, quello giusto e rinnegante d’amore, va votato alla libertà.

Non prendermi per pazzo…