A Genova, quella Genova, in quei giorni, vissuti così

sono giorni particolari per me, come scrittore, sto pensando alla prossima storia, se mai ci sarà un altro libro o un altro romanzo, ma sono giorni particolari un po’ per tutti noi, per la mia generazione, per la mia minuscola parte di mondo ecc…io li ricordo e veli presento così:

Le finestre mi sono sempre piaciute. Le finestre genovesi in particolar modo. Ho sempre guardato fuori dalla finestra quando mi trovo a Genova. Genova è per me la città dietro alla finestra.L’ho sempre scoperta così, arrivando dal treno, dietro ai finestrini, il grigio contro l’azzurro e il marrone a riscaldare.E’ tutto verde fino a Masone, Genova no, lei cambia colore. Oggi avevo una finestra nuova, vicino a porta dei Vacca. Sullo sfondo dormiva il porto antico citato a memoria e una via che viveva là sotto.
Oggi sono tornato a Genova. Dopo mesi. Dopo mesi che mi sembrano anni. Quest’estate da un cellulare di Londra mi arrivò un sms da una ragazza polacca a cui avevo insegnato italiano:

Mi Manca Genova, c’era scritto. Proprio così con quelle maiuscole, io non ho cambiato nulla. E’ anche vero che io non cambio mai nulla.

A qualcuno che è nato in Polonia, che vive a Londra , mancava Genova….com’era possibile?

Questo mi chiedevo fino a ieri…Oggi l’ho capito, il senso della magia…Quella Genova che io ho vissuto con quella gente che non tornerà più. Potrei citarli tutti ma così dimenticherei i loro visi nel ricordarne il nome. A Genova, poi …quando ero triste, quando ero allegro, quando il Napoli perdeva, quando la Samp in B,quando si facevano le colazioni,quando toccava andare a lezione, quando pioveva, quando a via Balbi c’era l’auletta occupata, quando ero innamorato, quando c’era la Salernitana di Zeman e alla macchinetta del the al limone potevi trovare Carlo Giuliani, quando abbiamo pianto Faber,quando ci hanno fatto piangere al G8, quando si era a qualsiasi ora alla stazione Principe, quando dietro alle vetrine dei bar di via Balbi, quando c’erano esami da dare e si studiava per non andare militare. Io feci l’obiettore, fu quello davvero a tenermi lontano da Genova.

Praticamente l’unica scelta che avevo fatto fino ad allora in vita mia. Oggi, e solo oggi, vi sono tornato.

Acqui, Visone, Prasco, Molare, Ovada, Rossiglione, Campo Ligure, Masone, Acquasanta, Granara, Costa di Sestri, Borzoli, Sampierdarena…sono una linea del mio cuore.
Oggi sono stato alla finestra a Genova e poi, finalmente l’ho riaperta e Genova, belin, è entrata.

genova