Ago e Parole

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Ago e Parole

di Fabio Izzo

 

Freddo, pungente e irriverente
fa così freddo che bruciano le ossa
e i pensieri gelano
frantumandosi l’uno dopo l’altro in una successione irregolare di immagini
le parole viaggiano
come le persone
vanno e vengono nella vita
non ho ancora trovato una parola che mi abbia accompagnato durante tutto il mio cammino
Un giorno c’è uno
per un po’ siamo in due
poi ti ritrovi solo
mischiando bontà, gioia, felicità, eternità, gratitudine
a salamoia, individualità, egoismo, cattiveria
le persone sono fatte di parole
siamo noi a riempirle di parole
mentre loro tentano di coprirsi di altre parole
vestendo vocaboli, comma, lemmi
preposizioni, tutte unite dal filo delle congiunzioni
e delle buone intenzioni
poi si cambia guardaroba
e cambiamo i significati
e l’ago cuce altre intenzioni
il re è nudo
e io ho freddo.

la santità è una consuetudine di abitudini

Io sono pieno di problemi

Il mare là fuori culla l’idiozia mia a braccetto con l’inquinamento del mondo

Io sono un santo non sociale

Il mondo al di fuori non fa altro che gettarmi infinite ondate di problemi

Sono un santo non sociale su una scala immobile

Problemi che ritornano in forma di gigantesche onde traumatiche

Sono un santo immobile e su scala cristallina

Sotto un riflusso di acqua problematica che abbatte i porti sicuri

Sono un santo scalato, immobile e pieno di cristallini problemi

L’acqua zozza e scura mi sporca i gomiti ruvidi

Mi liquida d’asfalto caldo le ginocchia rigide

E della statua di santo non resta che poco

Il sale cristallizzato corrompe la mia natura