Desiderio di un cialtrone

Bisogna stare attenti a quello che si desidera perché potrebbe arrivare e questo sarebbe davvero un bel problema. Siamo pronti ad accettare la soddisfazione in questa epoca di eterni insoddisfatti dove la cialtroneria è una dote proprio perché non realizza nulla?

E io lo so casa desidero? Me lo chiedo molte volte e già il fatto di ritrovarmi a porre questa domanda mi fa capire che: No, non so cosa voglio e proprio per questo sono più cialtrone di altri. Me ne sto racchiuso nelle mie idee pronto a scambiarle con un desiderio. Prima o poi dovrò spegnere qualche candelina

Alla ricerca delle idiosincrasie

Leggevo un pezzo di un intellettuale moderno, noto, di certo più famoso di me, ci vuol poco, di cui, magari anche tu, cara signora D. ricordi i suoi primi passi mossi con una casa editrice a pagamento. Ora invece è lì, dall’alto del suo pulpito nero su bianco di un giornale politicamente schierato ad ammonire il lettore sul percorso da seguire nel mondo dei libri.

Eppure in due righe di questo bel pezo viene riproposta la parola “idiosincrasie”, al plurale, ma non penso che sia stata scelta in questa forma perché ripetuta, per l’appunto, due volte. Ohibò, sono anni che scrivo sul web e ne so abbastanza di scrittura seo per comprendere fin da subito che no, una parola come idiosincrasie non può essere una keyword. A chi diavolo verrebbe mai in mente di cercare una parola del genere in un motore di ricerca, sia esso google, bing o yahoo?

 

Allora trattasi di semplice e mera ripetizione in cui casa anche l’intellettuale. Già, succede…per il resto sì, lo so, l’ho usata anche io due volte quella parola, ma basta controllare i tag